Pare che non ci sia limite alla discesa verso il fondo e, forse, si dovrà prendere atto che una volta toccato il suolo si è già cominciato a scavare la buca.
L’ultima colossale idiozia a cui tocca assistere nella parossitica opera di distruzione del sistema di ambito ottimale delle principali tematiche amministrative versiliesi è la gestione su base comunale degli interventi per contrastare l’evoluzione della pandemia. Questo in una terra che da tutti i punti di vista è unicum, ma che dal punto di vista sanitario e sociosanitario è una unità assoluta, assodata e plasticamente dimostrata dalla presenza di un’unica struttura sanitaria: l’ospedale della Versilia e da un’unica organizzazione territoriale: il Distretto sociosanitario della Versilia.
Soltanto l’ignoranza, l’arroganza e l’incompetenza di alcuni amministratori comunali possono costringerci ad osservare il processo di distruzione di un grande lavoro di unificazione realizzato a partire dagli anni ottanta del secolo scorso e adesso messo in discussione e in pericolo dai “sovranisti comunali” dell’ultima ora.
Eppure non ci vorrebbe tanto a capire che in Versilia le cttadine e i cittadini risiedono in comune, lavorano in un altro, studiano in altro ancora e vanno a fare acquisti in un quarto comune; che la Versilia è complessivamente un cittadina di provincia e che i bisogni, le necessità e le aspettative dei versiliesi sono le stesse dal lago di Porta al lago di Massacciuccoli e dalla vetta delle Apuane al mar Ligure.