La vicenda dei tigli di Piazza Statuto a Pietrasanta, oltre all’evidente e ormai ampiamente sviscerata tematica ambientale, rivela e conferma altri aspetti veramente deteriori dell’Amministrazione Giovannetti che non possono essere emendati, neanche con il precipitoso tentativo di fuga all’indietro del Sindaco rispetto all’abbattimento delle piante, se non con una vera e sincera presa di coscienza rispetto al fallimento totale del metodo amministrativo adottato fino ad adesso da questa Amministrazione Comunale.
Il primo punto conclamato è che con la propaganda e la mistificazione si possono vincere le elezioni, ma alla lunga non si riesce ad amministrare bene e i nodi vengono al pettine.
Gli atti ufficiali, scritti e certificati raccontano dati inoppugnabili. Si ha, così, un bel dire quando il bubbone è scoppiato e disperatamente si cerca di mettere toppe, che “le piante da tagliare non sono ventiquattro, ma tre o cinque o vedremo”; si ha un bel dire che “gli alberi verranno espiantati e non tagliati”: la verità è che il computo metrico dei lavori dichiara a tutte lettere che si procederà per 27 unità all’abbattimento alberi, espianto di ceppaia, rimozione, triturazione e smaltimento (vedi foto di Copertina).
Come sappiamo, le bugie hanno le gambe corte!
E gambe corte ha pure, ecco il secondo punto, la visione più generale dell’architettura urbana e della visione paesaggistica del sito di Piazza dello Statuto che, nel progetto dell’Amministrazione Comunale, andrebbe a perdere la sua storica simmetria fondata sull’asse mare-monti in rispetto istituzionale e artistico al centrale Monumento ai Caduti della Grande Guerra (1925) dello scultore Abele Iacopi di Ripa per andare a realizzare, con una grave forzatura, un grande accesso alla Piazza dal lato di via del Marzocco.
La terza questione, che a mio giudizio dal punto di vista amministrativo è la più grave, è quella che fin dall’inizio abbiamo segnalato: questa Amministrazione Comunale sceglie sempre di agire chiusa in se stessa; così chiusa che anche i gruppi consiliari di maggioranza sono costretti ad ammettere che non hanno potuto partecipare alla costruzione del progetto e, peggio ancora, che fino all’ultimo il progetto neanche lo hanno visto.
Non è accettabile che su scelte come queste i cittadini vengano tenuti all’oscuro, trattati come plebe e sudditi e che chi amministra ardisca pensare che un voto elettorale possa essere come un mandato in bianco per cinque anni.
La mancanza di trasparenza, condivisione, consultazione, informazione segnalano forse un timore e una mancanza di sicurezza dell’Amministrazione a confrontarsi con i cittadini, ma soprattutto sono la dimostrazione di una gravissima carenza di cultura amministrativa e una chiara confusione del ruolo di pubblico amministratore con quello di padrone di casa.
La brutta vicenda dei tigli di Piazza dello Statuto, alla fine, mette in luce molto di più del già grave problema ambientale ed evidenzia tutte le lacune ed i limiti di un Sindaco e di una Giunta che sono, evidentemente, impreparati ed inadeguati ai ruoli che ricoprono.
Ettore Neri
Capogruppo PD Pietrasanta
Pietrasanta, 14 aprile 2021