Leggo con interesse una nota di Fratelli d’Italia Pietrasanta che disquisisce a proposito di “una lezione” che avrei dato alla Destra pietrasantina e che cerca di disperatamente di tirarsi fuori dalle sabbie mobili che, con Giovannetti, stanno inghiottendo tutto il gruppo di potere che da una ventina di anni spadroneggia su Pietrasanta.
Ci fanno notare, da Fratelli d’Italia di Pietrasanta, che una cosa sono il Sindaco e la Giunta e un’altra cosa è il Consiglio Comunale (cioè la maggioranza che in Consiglio Comunale sostiene Giovannetti), questo potrebbe essere anche vero se la maggioranza consiliare fosse riuscita almeno una volta, dall’insediamento nell’estate 2018, a migliorare l’azione della Giunta: cosa che invece non è mai capitata se non per occasionali e sporadiche sceneggiate sull’alzata di mano che sono state prontamente riassorbite nel nulla dalla straordinaria capacità (forse l’unica) del Sindaco di inghottire ogni tipo di umiliazione riuscendo a dimenticarsela seduta stante.
La verità, ci dispiace per l’onesto impegno dei consiglieri di FdI, è che la Destra di Pietrasanta è la stessa da due decenni, stessi personaggi, stesse modalità di governo, stesse vere o presunte litigate interne che hanno sempre avuto la medesima caratteristica di essere molto appariscenti e ugualmente insignificanti se non per i micro spostamenti di potere interni e per la redistribuzione di sedie, sgabelli e predellini.
Si dice spesso, con piena ragione, che nella presente epoca storica le immagini abbiano molta più efficacia delle parole.
Ecco chi ha voglia osservi l’immagine a corredo di questa riflessione che è riferita ai festeggiamenti immediatamente successivi alla vittoria del Sindaco Giovannetti.
Quella immortalata nel momento della gioia è la Destra pietrasantina che litiga (o finge di litigare) durante il mandato amministrativo e poi si riappattuma con il voto.
Tutte le volte.
Tutti felici e sorridenti allora, tutti corresponsabili oggi del disastro a cui stanno conducendo Pietrasanta.
Tutti sodali, anche i benpensanti che preferiscono dare sostegno quatti quatti, della medesima classe dirigente che sta schiattando di bulimia.
Conosciamo tutti la storiella dei topi che scappano quando la nave affonda.
Ma qui non si tratta di topi, piuttosto di ben noti tarponi con nome, cognome e curricula in saccoccia.
Nessuno si salva, nessuno potrà domani dire: io non c’ero.
Che si abbia almeno l’orgoglio dell’assunzione di responsabilità.
Ettore Neri
Capogruppo Pd Pietrasanta
Pietrasanta, 2 gennaio 2019