“Proteste contro la movida.”
“Ombrelloni e sdraio danneggiate.”
“Ci vuole maggiore vigilanza.”
“Musica a tutto volume fino a notte fonda.”
“Albergatori e balneari protestano.”
Notizie come questa rimbalzano ogni estate, quasi quotidianamente, sulla stampa locale e sempre più spesso si levano lamentele dei cittadini e degli albergatori a causa dei rumori molesti e degli schiamazzi notturni dei giovani che frequentano i locali pubblici e che tirano tardi la notte.
Cresce, giorno per giorno, la sensazione di caos per situazioni spiacevoli che si ripetono, per molestie, aggressioni che nessuno sembra voler gestire, contenere, sanzionare.
Aumenta nei cittadini la percezione di insicurezza e fragilità.
Certo, questo è un tema vecchio che mette a confronto esigenze contrapposte ed entrambe con una solida base di legittimità.
La quiete e la tranquillità sono richieste dagli albergatori o da chi affitta le abitazioni e ha interesse professionale ed economico che i clienti – villeggianti non vengano disturbati o infastiditi e da chi come i residenti vogliono poter dormire tranquillamente la notte perché il giorno dopo c’è il lavoro o ci sono in casa i bimbi piccoli o gli anziani o le persone malate che hanno bisogno di tranquillità.
Il divertimento serale e notturno e la movida, ovviamente, sono richiesti dai giovani e dalle giovani che vogliono scherzare, ridere, cantare e ballare e dagli esercenti dei pubblici locali: ristoranti, bar, discoteche, ecc.
Due schieramenti contrapposti ognuno dall’altro lato del fronte.
In mezzo, a dettare regole e buonsenso, ci dovrebbero essere le Istituzioni: perché le dinamiche sociali e la convivenza collettiva devono essere comunque gestite attraverso il rispetto delle regole e delle reciproche libertà.
A Pietrasanta, come è stato ben spiegato pochi giorni fa dal Partito Democratico di Pietrasanta con un bell’articolo scritto e firmato da due nostri giovani, il Comune latita, langue ed affoga non avendo altra risorsa oltre la propaganda.
In casi come questi la “propaganda” è uno strumento inservibile perché comunque tu ti muova scontenti pesantemente qualcuno e così il Sindaco Giovannetti, come il noto Asino di Buridano rischia di “morire di fame” perché non riesce a coprire entrambe le parti in commedia e perché l’unico suo obiettivo resta evidentemente quello di non perdere consenso non quello di gestire il territorio ed i suoi abitanti permanenti o temporanei che siano.
Ci permettiamo, pertanto di dargli due semplici suggerimenti:
Riprendere il processo, inopinatamente abbandonato per superficialità e inconsistenza amministrativa, di integrazione attraverso le convenzioni delle polizie municipali con i Comuni confinanti. Questo consentirebbe di avere più presenza e più efficacia della polizia municipale della “Versilia” sul territorio e soprattutto durante le ore notturne.
Riprendere il processo di integrazione delle attività di vigilanza e controllo attraverso una condivisione dei diversi enti competenti: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza in sede di Comitato per la Sicurezza presso la Prefettura di Lucca
Utilizzare quanto previsto dal DL 50 del 24 aprile 2017, Legge di conversione 96 del 21 giugno 2017 proposta e ottenuta dall’allora Sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti che consente ai Comuni di utilizzare finanziamenti privati (albergatori, balneari, commercianti, ecc.) per finanziare i capitoli di spesa del personale per l’assunzione stagionale di agenti di polizia municipale.
Domandiamo dunque perché questa possibilità non viene usata? Perché si resta inerti? Perché si è così disattenti e incapaci nel gestire la macchina amministrativa?
Ettore Neri
Capogruppo P.D. Pietrasanta
Pietrasanta, 16 luglio 2020