La notizia del giorno di oggi (del mese, dell’anno… a seconda dei gusti) è che Elon Musk è diventato più ricco di Mark Zuckerberg è si è piazzato con questa performance al terzo posto della clessifica degli uomini più ricchi del mondo.
Dico uomini non con superficialità di genere, ma propriamente visto che i primi dieci miliardari del pianeta sono tutti maschi.
Elon Musk è un imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense: fondatore, CEO (Amministratore Delegato) e CTO (Direttore Tecnico) di Space Exploration Technologies Corporation, co-fondatore, CEO e product architect di Tesla e co-fondatore e CEO di Neuralink.
Mark Zuckerberg è presidente e amministratore delegato di Facebook Inc.
La notizia del sorpasso di Musk ai danni di Zuckerberg si affianca all’altra, forse anche più importante: quella del record mondiale di ricchezza stabilito da Jeff Bezos che lascia al palo, al secondo posto di questa aurea graduatoria, Bill Gates.
Jeffrey Preston Bezos, che viene definito da stampa e social come un imprenditore e filantropo statunitense è il fondatore, presidente e amministratore delegato di Amazon, la più grande società di commercio elettronico al mondo. Inoltre è fondatore di Blue Origin, società di start up per voli spaziali, e proprietario del The Washington Post.
Bezos ha raggiunto il 26 agosto 2020, secondo le stime di Forbes, la nota rivista statunitense di economia, un patrimonio pari a 204,6 miliardi di dollari, quasi 90 miliardi in più della seconda persona più ricca del mondo, Bill Gates, appunto, che attualmente è fermo a 117 miliardi di dollari.
Dietro di loro galleggiano Elon Musk con 111,3 miliardi di dollari e Mark Zuckerberg con 110,5 miliardi di dollari-
In totale i primi quattro uomini più ricchi del mondo sommano un patrimoni di 543,40 miliardi (o Billions, come dicono da quelle parti) di dollari.
La cosa più mi ha fatto pensare, in questa giostra immensa di soldi e potere, è che autorevoli mezzi di comunicazione e informazione definiscano questi accumulatori seriali, questi Uncle Scrooge in carne ed ossa dei filantropi.
Detto che filantropia, dal dizionario Treccani, significa “Amore verso il prossimo, come disposizione d’animo e come sforzo operoso di un individuo o anche di gruppi sociali a promuovere la felicità e il benessere degli altri.”
Vorrei domandare ai dipendenti di Amazon, viste le tante vertenze sindacali aperte, almeno in Italia, se veramente Bezos può essere considerato un filantropo.
E mi viene da domandare come possano essere filantropiche quattro persone che accumulano così tanto patrimonio mentre il resto del mondo si impoverisce sempre di più.
Mi chiedo se non ci si debba ribellare al fatto che, come scrive autorevolmente il Corriere della sera, la capitalizzazione di Borsa complessiva di Amazon, Google-Alphabet, Microsoft, Netflix, Facebook, Apple sia superiore all’intero listino europeo delle 500 aziende maggiormente capitalizzate.
Dovrà arrivare un giorno nel quale diremo basta a questo capitalismo pirata ed ipocrita?
Lo ha detto e lo ripete spesso Papa Francesco che c’è bisogno di un profondo rinnovamento dei cuori e delle menti per mettere la persona al centro della vita economica, perché non si tratta solo di avere di più, ma di essere di più e forse è arrivato il momento che anche gli intellettuali, le persone di cultura e di arte, gli imprenditori e i professionisti seri ed oculati, le forze poltiche progressite e le cittadine e i cittadini con una coscienza civica e sociale forte aggreghino, uniscano le forze per combattere gli accumulatori di denari e poteri e si impegnino e lottino per la liberazione dei popoli da ogni nuova forma di oppressione.
Ettore Neri
Seravezza, 2 settembre 2020