La decisione del Commissario prefettizio dott. Priolo di avviare la procedura per attivare con il Ministero dell’Interno il progetto Sprar su Pietrasanta ha scatenato una immotivata e demagogica reazione da parte di tante forze politiche e candidati sindaci. Noi anche su questo tema, se eletti, andremo avanti con il metodo della partecipazione coinvolgendo nelle nostre scelte i cittadini. Per questo già nei prossimi due mesi, stiamo lavorando per promuovere un tavolo di lavoro dedicato alle associazioni di volontariato sociale. Le azioni serie e ben fatte si fanno con l’uso della ragione e con il duro impegno e lavoro quotidiano, non con gli schiamazzi. La ricerca affannosa del consenso, del voto infatti, fa perdere lucidità a molti e rischia di confondere pericolosamente le idee, di agitare inutili allarmi e di infiammare gli animi.
Lo Sprar è stato istituito dalla legge 189/2002 con il Governo Berlusconi e definisce le misure di accoglienza e protezione per i richiedenti asilo e rifugiati già riconosciuti come tali dagli organi di controllo dello Stato. Attraverso lo Sprar la rete degli Enti Locali realizza progetti di accoglienza integrata con le risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. In questo modo i Comuni con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Bene ha fatto il Commissario ad avviare questo processo che consentirà a Pietrasanta di attuare politiche di accoglienza in modo serio e strutturato e di evitare di trovarsi di nuovo di fronte a casi come quello di Capriglia che non era stato in nessun modo gestito, programmato, previsto dall’Amministrazione Comunale.
Il nostro modello di gestione di queste situazioni – continua il candidato del centrosinistra – sarà sempre quello della realizzazione di interventi mirati e commisurati alle dimensioni delle frazioni e del numero di popolazione residente, di una gestione degli stessi realizzata attraverso la stretta collaborazione con le associazioni del terzo settore che abbiano già maturato esperienza e qualità, della preliminare discussione e condivisione con i nostri concittadini. Il tutto senza togliere alcuna risorsa alla gestione del sociale per i cittadini residenti. Vogliamo rendere a Pietrasanta il suo vero profilo di Città democratica , equa, consapevole, attenta alla tutela dei diritti umani e della dignità dell’esistenza.