Le immagini drammatiche che ci giungono dalla provincia di Cuneo, di Imperia, dalla Valle d’Aosta e dalla Costa Azzurra con il loro tragico seguito di morti, dispersi, devastazioni, crolli, allagamenti, distruzioni di abitazioni, strade, ponti riportano alla memoria la storia recente delle Versilia e di tante altre parti d’Italia e del mondo.
Le calamità idrauliche e il dissesto idrogeologico di intere regioni sono il frutto dei gravissimi mutamenti climatici e dell’azione sconsiderata dell’umanità nei confronti dell’natura e dell’ambiente.
Nel nostro piccolo dobbiamo dare il nostro contributo concreto a fermare l’aumento delle emissioni dei gas serra di origine sia naturale che antropica: vapore acqueo, anidride carbonica, protossido di azoto, metano, esafluoruro di zolfo, che sono i gas serra principali nell’atmosfera terrestre e, soprattutto, dei gas serra rilasciati in atmosfera esclusivamente dall’uomo, come gli alocarburi, tra i quali ci sono i clorofluorocarburi.
Sotto questo aspetto l’atteggiamento del Comune di Pietrasanta è di assoluta inconsapevolezza e inspiegabile inconsistenza mentre sarebbe doveroso in una Città che si atteggia a luogo di cultura perseguire gli indirizzi tracciati dalla Unione Europea e dalle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile da qui al 2030 e mettere in atto azioni concrete capaci di coinvolgere anche tutti i soggetti privati del territorio per l’attuazione del proprio Paesc (Piano d’azione energia e clima).
Devo dire che poche Amministrazioni Comunali in Versilia sembrano dimostrare, attualmente, rispetto a questi temi, conoscenze, determinazione e strategie che facciano ben sperare.
Ritengo che il Partito Democratico versiliese di questi temi debba fare immediatamente una propria bandiera attorno alla quale costruire una nuova visione della Versilia.
Al tempo stesso quello che accade in questi giorni a pochi chilometri da noi e che coinvolge sempre più spesso le coste del Mediterraneo nordoccidentale (quindi casa nostra) appare per la sua gravità in netto contrasto e contraddizione con un certo palese disimpegno che si avverte a Pietrasanta rispetto al ruolo e alla organizzazione del sistema di Protezione Civile attiva.
Qui si è dispersa totalmente l’esperienza più che decennale del “modello Versilia” di Protezione Civile: quello che ci ha reso punto di riferimento in Italia grazie al lavoro della Regione Toscana per la gestione delle emergenze e per la rapidità e qualità della ricostruzione dall’alluvione del 1996 e qui si sono sfilacciati tutti i legami partecipativi con il mondo del volontariato.
Possiamo pensare, oggi, purtroppo, che un qualsiasi evento calamitoso, come quelli avvenuti vicino a noi, troverebbe Pietrasanta inerme, impreparata, nuda rispetto alla gestione dell’evento stesso e alla tutela della salute dei cittadini; troverebbe una popolazione impreparata e per niente informata, un sistema di volontariato attivo totalmente dimenticato e messo da parte e un’Amministrazione Comunale privata, per sua stessa volontà, di ogni strumento di rapido ed efficace intervento.
Al tempo stesso e a peggiorare drammaticamente il quadro, su questo territorio chi amministra non pensa a proteggere il territorio vergine, le aree agricole e verdi, ma si scervella per trovare il modo di aggiungere cemento a cemento e non pensa a recuperare e riattivare i fossi tombati nel tempo: è per questo che avvengono gli allagamenti; chi amministra non pensa a ripulire i versanti da abusi, superfetazioni, indebite appropriazioni di stradelli pubblici, opere murarie che impediscono e danneggiano il sistema di regimazione delle acque: è per questo che ci sono smottamenti e frane.
In questo contesto, noi che ci opponiamo a questi modelli vecchi, dannosi e perdenti dovremmo poter trarre forza dall’indignazione civica, dal sollevamento delle coscienze, dall’amore per il territorio, dalla volontà delle messe di cambiare completamente, totalmente sistema e registro.
Per non piangere o lamentarsi o cercare colpevoli quando sarà troppo tardi.
Ciò che abbiamo in mente è un sistema integrato di azioni propositive e positive per lo sviluppo dell’economica circolare, dell’abbattimento delle emissioni nocive in atmosfere, per la mobilità sostenibile, per la diffusione delle buone pratiche di salute, per il contrasto all’inquinamento e ai fattori dannosi per l’ambiente, la natura e il paesaggio, per l’azzeramento del consumo di suolo, per la messa in sicurezza del territorio, per il recupero degli equilibri idrogeologici naturali.
Tutte cose che sappiamo come fare e di cui abbiamo esperienza e conoscenza e che abbiamo già avuto modo di mettere concretamente in pratica.
Ettore Neri
Capogruppo PD Pietrasanta
Pietrasanta, 6 ottobre 2020