COMUNICATO STAMPA
Si è aperto un bel dibattito negli ultimi giorni a Seravezza sul tema dell’albero di natale artistico che è stato posizionato in Piazza Carducci.
Un dibattito che deve, a nostro giudizio, prescindere e superare le collocazioni politiche di parte e cercare di piuttosto analizzare il merito del tema che è importante e che deve essere ben contestualizzato.
Intanto va detto che le opere artistiche monumentali assumono valore e significato anche in base al luogo scelto per la loro collocazione: lo spazio che le ospita e che le accoglie deve essere idoneo per le opere e le opere devono essere rispettose e valorizzare il sito che le riceve.
Nello specifico “Axis Mundi”: la pregevole opera di Nicolas Bertoux parla una lingua se collocata nel mirabile contesto paesaggistico e spirituale de La Cappella e ne parla un altro, forse meno comprensibile, se situata nel centro storico di Seravezza che ha tutt’altra permeabilità alla luce a al colore e offre dimensioni spazio-sentimentali del tutto differenti rispetto al triangolo prospettico di Mare-Altissimo-Trambiserra de La Cappella.
Altro aspetto è il tentativo, forse innaturale, di imporre ad un’opera artistica che richiama in tutta evidenza cosmologie e mitologie religiose pagane (l’albero della vita che collega Cielo, Terra e Inferi), una trasposizione verso una tradizionale rappresentazione di folclore religioso cattolico, seppur relativamente recente. Operazione che può riuscire più o meno bene e che comunque operata nel contesto di luce del centro storico seravezzino aveva ben poche possibilità di incontrare il consenso di tutti.
Resta comunque apprezzabile la scelta dell’Amministrazione Comunale di proseguire la collaborazione con l’Associazione Culturale Cibart, che data al 2016, e con la Fondazione Arkad, e comprendiamo anche che un’amministrazione appena insediata non possa avere avuto il tempo per programmare e condividere le scelte in maniera adeguata.
Per questo ci permettiamo di suggerire un rapido cambio di metodo nella fase di formazione delle scelte: l’arredo anche temporaneo e le attività espositive che riguardano gli spazi pubblici non possono e non devono essere decise in ambiti ristretti, ma devono essere condivise con la popolazione e con le imprese commerciali che agiscono nel contesto interessato.
Gli spazi pubblici urbani ed extraurbani rappresentano il fulcro della vita sociale, associativa e civica della comunità ed è bene e giusto che la cittadinanza partecipi attivamente alle scelte che la riguardano e che in qualche modo condizionano e modificano le sue percezioni dei luoghi identitari.
Nello specifico e precisamente per la messa in opera di opere d’arte sarebbe opportuno dotarsi di un comitato scientifico appositamente nominato oppure, come in passato, appoggiarsi alla struttura della Fondazione Terre Medicee per poter fare scelte che rientrino all’interno di una pianificazione concertata e in una strategia possibilmente discussa e condivisa con tutti i portatori d’interesse e con il mondo della cultura, dell’arte e della formazione comunale.
Partito Democratico di Seravezza
Il Segretario
Ettore Neri
Seravezza, 10 dicembre 2021