La proposta di delibera di Consiglio Comunale in approvazione questa mattina al punto 2 dell’ordine del giorno che recita “Regolamento disciplinante misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali ai sensi dell’art.15 ter del Decreto Legge 30 Aprile 2019, n.34 così come modificato dalla legge di conversione 28 giugno 2019, n.58”, muove sicuramente da giuste premesse che riconoscono come indispensabile per la realizzazione di servizi pubblici efficienti la corretta e puntuale contribuzione da parte di tutti i soggetti, persone e imprese, chiamati a farlo.Agli occhi, però, di chi osserva la macchina comunale del punto di vista della realtà pratica di chi fa impresa, le scelte politiche di merito inserite dall’Amministrazione Comunale nel regolamento in votazione appaiono viziate da un pregiudizio nei confronti della società viva che, a volte, sembra tipico di chi vive il mondo con la mente chiusa nelle stanze burocratiche del palazzo comunale.Una prima osservazione fortemente negativa deriva dal fatto concreto che l’Amministrazione Giovannetti non ha mai sentito il bisogno, né nella fase di redazione né a conclusione della stesura del nuovo regolamento, di confrontarsi con le categorie economiche e con le rappresentanze sindacali delle imprese che vivono direttamente sulla propria pelle le estreme difficoltà di fare impresa, in un tempo e in un Paese che da più di un decennio fluttua da fasi di recessione a fasi di stagnazione economica.La seconda nota negativa è che messa di fronte alla possibilità di applicare o meno una opzione fortemente coercitiva nei confronti delle imprese e cioè la chiusura dell’attività inserita nel “Decreto Crescita” a giugno scorso dal Governo Di Maio – Salvini, il Comune di Pietrasanta abbia optato per usare il bastone nei confronti di commercianti, ristoratori, baristi, albergatori che possano trovarsi in difficoltà economica.Sappiamo tutti quante micro aziende a struttura familiare tengano in piedi il sistema dell’accoglienza turistica di Pietrasanta e tutti sappiamo quanto su queste imprese gravino il costo degli affitti, i rischi e i costi di impresa, il costo del lavoro, la crisi economica e tutti sappiamo che un’impresa familiare se colpita da un evento imprevisto, che può essere un danno accidentale o una malattia seria, possa rapidamente andare in difficoltà di liquidità.Ma in Comune a Pietrasanta di queste cose, evidentemente, non ci si preoccupa visto che per un ritardo o una impossibilità di pagamento di un tributo, per una cifra irrisoria di 3.000 €, non si porge una mano per dare aiuto, ma si prospetta un calvario che può portare al ritiro della licenza.Si dirà: si può rateizzare il debito!Vero, ma per rateizzare un’altra norma regolamentare del Comune pretende una fidejussione e la norma non si domanda né se ci sarà una banca o assicurazione che garantirà una piccola impresa in difficoltà né quanto, eventualmente, verrà a costare questa garanzia.Noi, fermamente, ci opponiamo al metodo e al contenuto di questa delibera con la quale il Comune sembra voler mettere la pistola sul tavolino di fronte alla imprese.Noi siamo per il lavoro, per le imprese e per i cittadini per questo non potremo fare altro che votare contro questa delibera profondamente sbagliata nei presupposti e negli obiettivi.
Ettore Neri
Capogruppo Pd
Pietrasanta 18 dicembre 2019