Voto Giani e voto il Partito Democratico, perché questa tornata elettorale per l’elezione del nuovo Presidente della Regione Toscana e del nuovo Consiglio Regionale segnerà in ogni caso un punto di svolta storico che inciderà fortemente sul futuro di tutti noi: di tutti noi toscani che sia abituati a vivere nella nostra meravigliosa terra e che con il tempo ci siamo abuituati a stili di vita e servizi pubblici che sono tra i migliori del mondo.
Noi toscani siamo orgogliosi della nostra pluricentenaria cultura progressista, innovativa, curiosa e aperta al mondo e alla conoscenza.
Noi progressisti toscani questa volta, per la prima volta dal 1970, sperimentiamo l’emozione di una competizione elettorale che non è già vinta in partenza, ma abbiamo la fortuna di farlo avendo ben chiaro quali sono le opzioni in campo.
Infatti, l’offerta elettorale e politica (ma anche culturale) che abbiamo di fronte con questo voto è chiaramente distinguibile e nettamente differente.
Da un lato noi: le forze di centrosinistra, progressiste, riformiste e appartenenti a quella cultura politica, a quel sapere amministrativo, a quella coscienza civile e civica che ci ha consentito di fare della Toscana contemporanea la regione italiana con il più basso tasso di abbandono scolastico e la seconda con il minore tasso di esclusione sociale; che ha portato la Toscana ad essere la regione italiana con il tasso di povertà più basso e la regione che più ha investito nella modernizzazione delle strutture sanitarie.
La Toscana è la seconda regione in Italia per l’efficienza dei livelli essenziali di assistenza sanitaria: i nostri ospedali sono i più nuovi e i migliori d’Italia e la nostra sanità pubblica e universale, pur con tutti i limiti veri o presunti che le vogliamo trovare, è quella che nel nostro Paese garantisce il migliore e più alto rapporto tra equità ed efficienza.
Elevato è anche il livello dei servizi sociosanitari territoriali e dei servizi sociali erogati dai Comuni, ma l’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di alzare i livelli di questi servizi e di innovarli radicalmente.
La Regione Toscana è, inoltre, tra le prime ad avere approvato un proprio Piano Paesaggistico regionale: base fondamentale per la tutela della natura, del paesaggio, dei luoghi e della bellezza.
La Toscana è una regione sicura, una regione deve le grandi organizzazioni criminali non hanno mai trovato spazio e dove la criminalità comune è ai più bassi livelli nazionali e questo grazie anche alla capacità di collaborazione istituzionale tra enti locali e forze di polizia e dello Stato e alla diffusa coscienza civica e democratica.
La classe dirigente politica del centrosinistra toscano è formata di centinaia di amministratori locali che hanno sempre dato dimostrazione di serietà, competenza, dedizione, passione e lealtà all’incarico istituzionale che si sono assunti: nei Comuni, nelle Provincie e in Regione.
Questi, in sintesi, siamo noi.
Gli altri, invece, sono quelli capeggiati da una ex Sindaca che non ha tenuto fede neanche all’impegno con i suoi elettori e che dopo soli due anni di mandato ha lasciato il Comune di Cascina per ricevere una ben più ricca e comoda sedia al Parlamento Europeo: quel Parlamento che i leghisti un anno fa avrebbero chiuso, ma forse solo a parole.
Gli altri sono quelli che vogliono far diventare Presidente della Toscana una Parlamentare Europea che, se perde, non resterà un minuto nel Consiglio Regionale Toscano, così come candidamente ha dichiarato.
Insomma, è vero che il 20 e il 21 settembre il voto dei toscani sceglierà anche a quali valori fondamentali la nostra regione sarà ispirata per i prossimi cinque anni: equità e solidarietà o respingimenti e oscurantismo; europeismo o antieuropeismo; apertura al mondo o isolazionismo; green economy o cementificazione.
Ma è altrettanto vero che la scelta sarà anche se farsi operare al cuore da un cardiochirurgo di chiara esperienza e fama o dalla prima che passa per strada. La scelta sarà se affidarsi alla competenza, all’esperienza, alla conoscenza e alla consapevolezza oppure affidare il futuro dei nostri figli e nipoti, dei lavoratori, delle imprese, dei soggetti bisognosi, degli ospedali, delle scuole, delle istituzioni sportive e culturali a un gruppo improvvisato e privo di curricula noto solo par la capacità di urlare slogan e frasi propagandistiche.
Per questi e per molti altri motivi voto convintamente Eugenio Giani e il Partito Democratico.
E allora “Buona Fortuna alle toscane e ai toscani. Buona fortuna alla nostra meravigliosa Toscana.”
Sono certo che non smarriremo la strada percorsa e le conquiste sociali e civili faticosamente ottenute in tanti decenni di buon governo. Perché è del “Buon Governo” che si tratta: quello che noi progressisti e riformisti conosciamo bene e quello che la Toscana persegue da tanti secoli e che non abbandonerà.
Ettore Neri
Pietrasanta, 19 settembre 2020