L’estate sta finendo e, oltrepassati i due anni di Amministrazione Giovannetti, anche i più irriducibili tra i suoi sostenitori sembrano aver perso ogni argomento per difendere questa esperienza amministrativa che appare sempre più come un barcone alla deriva guidata da un capitano ancora in cerca di se stesso.
Solo Giovannetti, in effetti, è rimasto a decantare le straordinarie qualità e gli storici successi della sua Amministrazione e lo fa, è evidente, in buona fede: lui è proprio convinto di fare bene, purtroppo, e sospinto da una primitiva forza caratteriale riesce nell’assurdo fisico di mettersi alle proprie spalle e spingersi, con tutta la forza che ha, in avanti.
Per fare cosa non lo sappiamo, nessuno lo sa più, oramai, ma è certo che Giovannetti spinge se stesso con caparbietà e sorda ostinazione verso le prossime elezioni del 2023.
Già, è quello il traguardo da raggiungere: passare da una elezione ad un’altra senza prendersi cura del tempo che ci sta in mezzo e delle cose buone e indispensabili che ci sarebbe da fare nei cinque anni di mandato amministrativo.
Come è noto a tutti Giovannetti ha i suoi limiti e ha le sue responsabilità rispetto al basso livello della sua esperienza di governo della Città, ma bisogna anche dire con chiarezza che non è mica tutta colpa sua.
Siamo in presenza infatti di due fattori, secondo me decisivi, che vengono prima e che stanno sopra, a premessa, dei limiti di Giovannetti e che coinvolgono complessivamente tutto il centro destra (ma forse sarebbe più corretto dire la destra) di Pietrasanta.
Il primo fattore è che la squadra di governo che la coalizione di destra ha messo a disposizione di Giovannetti è veramente poca cosa e sembra, a parte pochissimi casi isolati, molto poco portata alla capacità di lavorare. Gli Assessori sono improvvisati, sembrano sempre un po’ infastiditi, non hanno grande passione per ciò che dovrebbero fare con entusisasmo, non hanno esperienza, non hanno qualità mentre i Consiglieri Comunali di maggioranza sono tenuti ai margini delle scelte vere dell’Amministrazione e sono quindi demotivati, quasi mai prendono la parola, quasi mai fanno le dichiarazioni di voto.
Così in Consiglio Comunale è spesso il Sindaco a dover reggere tutta la baracca della maggioranza con risultati spesso imbarazzanti, per loro.
Il secondo e più importante fattore dell’attuale fallimento della destra di governo di Pietrasanta è determinato però dalla inevitabile decadenza generazionale, di una classse dirigente che, inutile negarlo, ha segnato la storia di Pietrasanta dall’inizio del nuovo secolo e, quindi, da un ventennio pieno.
I “Mallegni Boys” hanno esaurito la loro forza, la loro spinta propulsiva, si sarebbe detto un tempo, e la loro parabola discendente è già in fase avanzata: il 2018 per loro è stato trionfale, ma potrebbe essere stato anche il loro ultimo, seppur meraviglioso, canto del cigno.
Tra l’estate del 2017 e quella del 2018 Mallegni è riuscito a vincere tutti i suoi azzardi: dalle dimissioni da Sindaco, alla sua ascesa al Senato, alla sconfitta e sottomissione di tutti gli oppositori interni, alla candidatura e vittoria di Giovannetti.
Poi il quadro si è rapidamente complicato con le ambizioni di visibilità dei rappresentanti in Consiglio Comunale della Lega, con la nascita di un ringhioso gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ha palesato la rottura dell’antico sodalizio tra Massimiliano Simoni (uno degli elementi decisivi nella vittoria di Giovannetti) e Mallegni, la fine dell’esperienza pseudo civica e la marginalizzazione dell’eterno indeciso Mazzoni, l’uscita di scena del potentissimo Presidente della Pietrasanta Sviluppo Claudio Viviani e, infine, l’eclatante strappo tra il Sindaco in carica Giovannetti e l’ex Sindaco e “padrino” Mallegni.
Dobbiamo dire la verità, in un contesto come questo sarebbe difficile per chiunque amministrare bene il Comune, e deve essere chiaro a tutti che la grave responsabilità di questa assurda situazione ricade su tutti i protagonisti, nessuno escluso e compresi quelli che cercano risibili distinguo o patetiche vie di fuga.
Il fallimento della destra di governo di Pietrasanta è oggi conclamato, è figlio di lotte fratricide, della scarsa qualità dei possibili rincalzi o ricambi e della mancanza di visione degna del futuro di una Città importante come Pietrasanta.
Prima o poi la larga maggioranza dei cittadini se ne accorgerà, starà allora alle forze di progresso mettere in campo una proposta credibile, seria, autorevole, coesa, organizzata e dotata di di un progetto ambizioso e concreto per il rilancio e per il futuro di Pietrasanta, delle frazioni e di tutta la cittadinanza.
Ettore Neri
Capogruppo Partito Democratico Pietrasanta
Pietrasanta, 26 agosto 2020