Leggiamo notizie molto interessanti ed approfondite, su riviste d’arte e stampa nazionale, a proposito della prossima realizzazione a Pietrasanta del Museo Mitoraj. Fa piacere che della nostra Città si interessino Artribune, La Repubblica e tante altre testate e che tutto questo possa dare lustro e visibilità al nostro territorio.
A noi pare però un peccato che in Città di questo progetto nessuno ne sappia niente e che, nonostante che la comunità, il tessuto produttivo e le forze politiche di opposizione abbiano provato più volte e con buoni argomenti fatto pressione per far cambiare metodo, si prosegua ad andare dritti senza coinvolgimento, senza partecipazione, senza trasparenza.
Già si era scelto il sito del Museo privando la comunità di Pietrasanta di poter discutere e causando un danno storico, affettivo, pratico ed economico smantellando prima del tempo e con modalità villana il Mercato Coperto cittadino; riducendolo da un paio di anni in un rudere inguardabile e, poi, adesso si prosegue tenendo il tessuto culturale, sociale, politico ed economico cittadino alla larga dall’ideazione del progetto e dei modelli di governance e di indirizzo di quello che dovrà essere il Museo Mitoraj.
Possiamo anche dare per scontato e purtroppo banalmente ovvio che tutto ciò lo faccia una maggioranza di destra, ottusa e decadente, che è da tempo propugnatrice di un modello di governo della Città autoritario, autoreferenziale, aziendalistico e paternalistico, agendo da proprietari della città. Ma a noi che facciamo da anni opposizione e che da molto prima siamo stati promotori e narratori di modelli di governo del bene pubblico basati sul coinvolgimento, sull’ascolto, sulla condivisione e che siamo certi che i buoni grandi progetti possano nascere e durare bene nel tempo solo se sono prodotti da una grande elaborazione collettiva e socialmente diffusa è, in tutta franchezza, decisamente inaccettabile che al loro modello, al modello degli altri, ai metodi della destra, chiusi e autoreferenziali, si accodino esponenti di caratura nazionale del nostro Partito.
Il Museo Mitoraj nascerà sulla base di una donazione privata (gli eredi Mitoraj) e di capitali pubblici messi a disposizione dal Mibact, il Ministero guidato allora come ora da Dario Franceschini. Al Ministro Franceschini come Consiglieri Comunali del Pd di Pietrasanta e come Partito chiediamo coerenza rispetto ai nostri valori e ai nostri principi che devono sempre farci da faro quando si amministra e quando si governa il bene pubblico.
Siamo certi che il Museo Mitoraj potrà essere un bene per Pietrasanta, la Versilia e la Toscana ma solo e soltanto se nascerà coinvolgendo le volontà e le idee (che sono tante e buone) che dalla Città possono provenire e che si limiterà invece ad essere un affare per pochi se verrà realizzato sopra la testa della Città. Quello che sta capitando adesso è che il Museo viene pensato da pochi e per pochi per essere calato su Pietrasanta: questo errore causerà la fine del Museo e non la sua nascita.
Il Partito Democratico, a Pietrasanta e a Roma, non deve consentire che ciò accada, chiediamo dunque al Ministro e al Ministero di dare un segno tangibile della loro presenza e delle loro volontà, un segno chiaro e rapido, prima che sia troppo tardi.
Ettore Neri
Capogruppo Consiliare Partito Democratico di Pietrasanta
Pietrasanta, 7 gennaio 2020