A cadenza quasi periodica il Senatore/Assessore Mallegni sente il bisogno irrefrenabile di esternare il proprio disprezzo verso gli avversari politici, gli ex sodali e chiunque si azzardi a muovere una critica, anche la più piccola e banale, all’operato suo e soprattutto dell’Amministrazione Comunale di Pietrasanta.
L’ultimo fatto in ordine di tempo è la reazione mallegniana ad un comunicato del direttivo locale di FdI che per altro, tirava in ballo con cattivo gusto persone che niente hanno a che fare con la politica se non per via parentale. Segno che la notte dei lunghi coltelli della destra pietrasantina è tutt’altro che all’epilogo.
Trovo corretto e anche bello che una persona che riveste un ruolo istituzionale altissimo come quello di Senatore dedichi ancora parte del suo tempo al proprio Comune e anche a difendere e sostenere l’Amministrazione di cui fa parte.
Trovo però sconcertante la modalità cruenta e aggressiva con la quale Mallegni argomenta, modalità che appare in totale contrasto con la veste politica da liberale, laico e moderato che egli pare disperatamente volersi cucire addosso negli ultimi tempi e molto più naturalmente vicina invece al “vecchio” Mallegni, quello urlante e “salviniano” di non troppi mesi fa, il cui unico pensiero pareva essere il contrasto al pericolo mussulmano e la difesa del cristianesimo.
Il nostro Senatore, dunque, viene improvvisamente preso da eccessi di ira che tiene a diffondere e divulgare via social web con particolare gusto per l’orrido.
Non si sa se esso sia consapevole o inconsapevole di non emettere riflessioni, ma insulti; fatto è che dalla sua ultima produzione video emerge un particolare disprezzo per le persone che magari per loro sfortuna e loro malgrado, non hanno lavoro: “andate a lavorare” unito poi ad un “andate a studiare” che uscito da quella bocca assume il carattere del grottesco.
Chi la pensa diversamente per Mallegni “dice sciocchezze” non si sa quali, non si sa quando e “fa del terrorismo”, affermazione che gela il sangue nelle vene a chiunque conosca il reale significato del termine.
Poi ci sono “i cialtroni”, ma soprattutto ci sono “quelli che dovrebbero guardarsi in casa”.
Attenzione: “quelli che dovrebbero guardarsi in casa”! Perché? Da chi? Che tipo di segnale è questo? Pensi ognuno di noi di trovarsi in una situazione nella quale si viene affrontati faccia a faccia da qualcuno che ci grida “guardati in casa!” quale tipo di messaggio arriva? Dobbiamo preoccuparci? Abbiamo in casa qualcosa che non sappiamo? Qualcuno sa cose di casa nostra? Si tratta di una minaccia? Si tratta di un ricatto?
“Guardati in casa.” È una frase che fa male, qualunque sia la situazione personale, perché la casa è il luogo dell’intimità, il luogo sacro di ognuno di noi, è il luogo che nessuno di noi vuole che sia violato da estranei, neanche con il pensiero.
Detto da Senatore “guardati in casa” fa assai schifo, direi.
E alla fine, ovviamente, il caro Mallegni non si fa mancare il consueto “Pd e cespuglietti vari si vergognino di quello che dicono ogni giorno.”
In effetti, se vado al bar e ordino un caffé un pò mi vergogno, mi vergogno quasi anche se metto carburante al self service e non c’è nessuno intorno a me…
Dunque, a ben vedere, il grosso del discorso del Senatore si risolve nel suo patetico e consueto trabocco di rabbia vuota, rivolta a prescindere contro chi ha idee diferenti dalla sue e che porta a pensare alla manifestazione di un grande disagio, uno sfogo di antichi e lontani rancori, soprusi subiti e mai superati e risolti.
Di questo certo, con buon cuore, possiamo dolerci, ma sicuramente non ci sentiamo responsabili.
Ettore Neri
Pietrasanta, 7 ottobre 2019