Volano stracci grandi come pareti e parole pesanti come piombo nel centrodestra pietrasantino.
Il comunicato con il quale Fratelli d’Italia vuole sottoporre l’Assessore/Senatore Mallegni ad un “Patto di Fedeltà”, se letto bene, si trasforma in una gogna mediatica alla quale il direttivo di FdI impicca Senatore e Sindaco.
Quando ci si sente in obbligo di pretendere dai propri alleati “chiarezza, rispetto e correttezza” e quando ci si ritrova impegnati a “tutelare la Città da una brutta Amministrazione”, pur essendo in maggioranza e a “preservarla da elezioni anticipate” significa forse cha abbiamo a che fare con un Sindaco particolarmente scadente e con una situazione al limiti della crisi di nervi.
E che dire di una forza alleata che ricorda che Mallegni “quando era Sindaco spergiurò che non si sarebbe mai dimesso” e per questo viene invitato a firmare “un patto di lealtà incondizionata al Sindaco” che, povero Giovannetti, è “nei fatti ostaggio delle sue (di Mallegni) velleità centriste che se appagate lo porterebbero a cadere”?
Di fronte a questo ciclone i due copogruppo “lealisti” Marchetti e Marcucci sono costretti fare i pesci in barile e a barcamenarsi nel difficile tentativo di tenere insieme i pezzi e di non suscitare nuove e peggiori irritazioni.
E il Sindaco? Neanche a dirlo, lui tace e acconsente.
Ecco, in questo contesto, in presenza di una Amministrazione strutturalmente debole e inadatta, il caos delle battaglie di posizione delle forze politiche di maggioranza e dei rispettivi gruppi consiliari fa scomparire e dimenticare i problemi reali della Città, della cittadinanza e delle imprese.
Pietrasanta e le sue belle frazioni sono abbandonate a se stesse, politiche di sviluppo e promozione sono affidate al caso e alla estemporaneità, di politiche culturali e per la formazione fondate su serie strategie pluriennali non c’è traccia, i fruitori dei servizi sociali e le aree del bisogno sono viste come centri costo e non come investimenti sociali, le politiche di area e sovracomunali vengono schivate come la peste, sulle questioni ambientali c’è un ritardo culturale abissale.
Purtroppo questo è quello che al momento passa il convento.
Ettore Neri
Pietrasanta, 2 ottobre 2019