Igor Mitoraj giunse a Pietrasanta alla fine degli anni Settanta del secolo scorso e pochi anni dopo qui stabilì la sua base di produzione delle opere d’arte.
Gli studi di scultura dei marmisti, quelli dei mosaicisti e le fonderie erano già allora tra le migliori d’Europa e del mondo e la Città era una vera e propria fucina d’arte, un esplosivo centro di cultura, arte e artigianato.
Rolando Cecchi Pandolfini che era stato Sindaco di Pietrasanta per più di tre lustri a partire dal 1970 aveva trasformato, arricchito, abbellito Pietrasanta e l’aveva fatta entrare, con il contrubuto decisivo del mondo dell’artigianato artistico, nel grande circuito internazionale dei grandi artisti che volevano affrontare le ardue imprese della scultura.
Allora le botteghe, gli artigiani, gli scultori, i marmisti, con i loro studi, animavano e arricchivano il centro storico e buona parte delle frazioni comunali.
In quegli anni si forma e consolida il sodalizio di amicizia e di affinità intellettuale tra Igor Mitoraj e Manrico Nicolai, assessora alla cultura prima e, poi, negli anni Novanta, Sindaco progressista di Pietrasanta.
Mitoraj e tanti altri grandi artisti internazionali erano impegnati, in quel periodo, ad applicare a Pietrasanta la dottrina secondo la quale l’arte non può essere fine a se stessa, ma deve intervenire a migliorare i luoghi pubblici delle città e, nel complesso, la qualità della vita dei cittadini.
Mitoraj voleva abbellire gnerosamente la Città.
Fu così che tra il 1994 e il 1995 il vicolo dei lavatoi da scorcio dimenticato e degradato venne trasformato, nell’ambito di un complessivo progetto di recupero, nella piazzetta del Centauro di Mitoraj concretizzando una mirabile opera di rigenerazione e riqualificazione urbana.
Fu proprio in occasione della cerimonia di inaugurazione di questa opera che Antonio Paolucci, Ministro della Cultura, coniò per Pietrasanta la definizione di “Piccola Atene”.
Erano quelli gli anni delle grandi e monumentali mostre monografiche: Mitoraj, appunto, ma anche Folon, Botero e tanti altri.
L’allora Sindaco Nicolai ricorda ancora oggi, con emozione, anche i momenti della progettazione e realizzazione della Sala Consiliare di Pietrasanta che fu totalmente pensata e prodotta dal grande maestro polacco: nei marmi per le pavimentazioni, negli arredi lignei, nelle sculture e negli affreschi.
Nel 2001, durante l’amministrazione Mallegni a Mitoraj venne conferita la cittadinanza onoraria di Pietrasanta e, in quel periodo, il forte legame con Nicolai lo portò ad incontrare il progetto “Scolpire l’Opera” al teatro pucciniano di Torre del Lago dove, nel 2002, realizzò con propri dipinti le scenografie di Manon Lescaut e, nel 2006, quelle di Tosca.
In quegli anni anche Kan Yasuda, Folon, Arnaldo Pomodoro, Cascella e altri realizzarono scenografia per il Pucciniano.
Mitoraj lavorò poi per progetti a Massa Marittima, per la Provincia di Lucca e per la Regione Toscana sempre mostrando la propria massima disponibilità e genrosità.
In vita il maestro ha sempre espresso il desiderio di poter contribuire con le proprie opere ad ampliare il museo cittadino all’aperto di Pietrasanta e di arrichire il Parco Internazionale della Cultura.
Mitoraj pensava principalmente al tratto di salita tra la Piazza Duomo e la Rocca di Sala.
Piena e prestigiosissima dimostrazione di questa volontà del grande artista è la realizzazione della Lunetta di Sant’Agostino: opera fortemente difesa e voluta dal Sindaco Lombardi così come la maestosa mostra monografica della primavera estate 2015, realizzata l’anno successivo alla prematura scomparsa del Maestro.
La stessa grande mostra di Pompei realizzata per volontà del Ministro alla Cultura Dario Franeschini aveva preso forma, poco prima della scomparsa di Mitoraj, in un incontro avvenuto a Pietrasanta tra il Ministro, itoraj e il Sindaco Lombardi.
Il Museo e la Fondazione Mitoraj di cui oggi tanto si parla giungono a valle di questi circa venticinque anni di intensa passione tra Mitoraj e Pietrasanta e sono patrimonio di più generazioni e di tutta la Città.
Mibac, Comune di Pietrasanta, eredi di Mitoraj e, in ultimo la Regione Toscana affronteranno questa nuova impresa Con l’intento di onorare un uomo, un artista, una storia e una Città.
Non ci sono margini per polemiche da pollaio, se si mantiene questo livello di ragionamento.
Bisogna semmai lavorare bene, superare questi anni di stallo e ritardo per realizzare un’opera fatta bene, senza sprechi di risosrse pubbliche, che sia ben gestita e che dia lustro a Pietrasanta, alla Toscana, all’Italia e a Mitoraj.
Questa comunità vuole che si realizzi un museo dinamico, capace di dare voce anche a tanti altri artisti nazionali e internazionali e che si prosegua il lavoro per riconoscere dignità e onore a tutti gli altri artisti che hanno fatto e che fanno grande Pietrasanta.
Si tratta sicuramente di una novità importante e positiva che la Regione Toscana voglia contribuira alla realizzazione del progetto intervenendo con importanti risorse economiche nell’investimento e nella gestione.
La comune volontà di Ministero ai Beni Culturali e di Regione Toscana ci consentirà di valorizzare Pietrasanta, l’arte e la figura di Mitoraj continuando un percorso virtuoso che viene da lontano.
Ettore Neri
Pietrasanta 12 giugno 2021